CLASSI III
Dall’Umanesimo poetico del Trecento alla musica barocca del Seicento. Musiche su testo di Petrarca
Monteverdi. Tra Rinascimento e Barocco
CLASSI IV
Le Quattro Stagioni di Vivaldi e gli Intermezzi comici del Settecento
L’inizio del Romanticismo in Italia: Giuseppe Verdi
META/OPERA L’opera comica
CLASSI V
Il Romanticismo musicale tedesco
La Francia tra simbolismo, impressionismo e modernismo
New York. Il modernismo tra avanguardia e la nascita della musica leggera
Mi Gran Tango. Dall’Italia all’Argentina
META/OPERA L’opera verista
DALL’UMANESIMO POETICO DEL TRECENTO ALLA MUSICA BAROCCA DEL SEICENTO
Musiche su testo di Petrarca
Un percorso che parte dalla poesia di Petrarca, fonte di emulazione per secoli di letteratura, per arrivare alla musica del Rinascimento e Barocco, banco di prova per generazioni di musicisti, che nell’autore letterario del Trecento trovarono quell’astrattezza e nobiltà del dettato poetico capace di ispirare una musica piena di “affetti”. La musica riuscì infatti a realizzare pienamente quei contenuti emotivi che l’opera di Petrarca aveva già sviluppato letterariamente, con esiti di coinvolgimento sonoro e di chiarezza espressiva di rilievo artistico assoluto.
Percorso A: Viaggio cronologico su testi del Petrarca
- Musiche di Jacopo da Bologna, “Non più al suo amante piacque”; Guillaume Dufay, “Virgine bella”; Marenzio, “Solo et pensoso”; Monteverdi, “Zefiro torna”, “Ohimè il bel viso”
Percorso B: Monteverdi e Petrarca
- Claudio Monteverdi, “Zefiro torna”, “Ohimè il bel viso”, “Hor che il cielo e la terra”, “Vago augelletto”, “Voi ch’ascoltate”, “O ciechi”
MONTEVERDI
Tra Rinascimento e Barocco
Claudio Monteverdi è il personaggio chiave nel passaggio tra il Rinascimento e il Barocco musicale, in particolare a proposito dello sviluppo del teatro musicale: la musica diventa così un gesto retorico per meglio esprimere le parole, che mai torneranno ad avere un ruolo così predominante. Il passaggio da un discorso polifonico-corale ad uno teatrale, ovvero la graduale nascita del canto solistico come “personaggio”.
Percorso C: Il madrigale polifonico
Il madrigale polifonico è la forma musicale e poetica più importante del Rinascimento. Dai suoi inizi attorno al 1530, forse a partire dalla chanson francese, questo componimento riceve ogni forma poetica e ne esprime il significato, dalla piacevolezza e levigatezza degli esordi con poeti di ascendenza petrarchesca fino ad arrivare al finire del XVI secolo con brucianti contrasti emotivi che anticipano il barocco.
- Musiche di Claudio Monteverdi: “Ecco mormorar l’onde“, “O Primavera“, “Cruda Amarilli“, madrigali polifonici dal II al VI libro di C. Monteverdi.
Percorso D: Il recitar cantando
Sul finire del XVI secolo la Camerata De’ Bardi di Firenze è fautrice di un nuovo modo di cantare, a mezza via tra il parlare ordinario e il cantare vero e proprio, passando da un’ideale di piacevolezza canora a uno di verità espressiva. Da questa esperienza artistica nasce il melodramma, l’unione delle discipline della poesia, musica, drammaturgia, danza e architettura in uno spettacolo “totale”.
- Musiche di C. Monteverdi: “Il lamento di Arianna“, pagina superstite dell’omonima opera andata per il resto perduta; “Lettera amorosa” dal libro VII dei madrigali
Percorso E: Il combattimento di Tancredi e Clorinda
La perfetta simbiosi artistica tra il celebre passo della Gerusalemme Liberata e il madrigale di Monteverdi rendono quest’opera da camera un caso pressoché unico nella storia della musica, nel quale veramente la musica riesce a “servire” la parola senza imporsi con una melodia propria, ma enfatizzandone ogni sua piega drammaturgica.
- Musica: “Il combattimento di Tancredi e Clorinda“, dal VIII libro dei madrigali di C. Monteverdi
LE QUATTRO STAGIONI DI VIVALDI E GLI INTERMEZZI COMICI
La poetica degli affetti
Il Settecento è stato un secolo estremamente fecondo dal punto di vista musicale, con lo sviluppo di tutti i generi esistenti ma soprattutto un rafforzamento della tecnica strumentale e la nascita dell’opera buffa. Due argomenti imprescindibili in questo senso sono quindi lo sviluppo del concerto solistico per violino e gli intermezzi comici del primo Settecento.
Percorso F: Le Quattro Stagioni di A. Vivaldi
Si tratta forse della composizione più conosciuta del periodo barocco, giustamente celebre, per l’unione tra una parte violinistica di eccezionale bellezza e virtuosismo e l’espressività della musica che rimanda puntualmente alla descrizione delle stagioni. Sembra che Vivaldi stesso abbia abbinato i quattro sonetti sulle stagioni che dipingono dei bozzetti naturalistici, cui la musica fa riferimento con precisa coerenza, tanto da rendere questa composizione una vera e propria musica musica a programma ante litteram.
- Musica: Le “Quattro Stagioni” di A. Vivaldi
Percorso G: Palandrana e Zamberlucco di Alessandro Scarlatti
I tre intermezzi di “Palandrana, vecchia vedova” e “Zamberlucco, giovine da bravo” sono stati recentemente riscoperti da un esemplare inedito in tempi moderni, conservato presso la Biblioteca Universitaria di Bologna, grazie al lavoro di Roberto Cascio, liutista e musicologo, che ha così permesso la nascita di questa proposta teatrale. Il canovaccio si sviluppa con un senso della concisione scenica notevole, un lessico distante dal manierismo dell’opera seria e un umorismo a tutto campo, partendo dalla derisione sui difetti fisici, per toccare con raffinatezza quel teatro dell’equivoco, del travestimento, dei sentimenti, che costituisce la base per l’affermazione della nascente commedia musicale.
- Musiche di A. Scarlatti: “Palandrana e Zamberlucco“
Percorso H: La serva padrona di G. B. Pergolesi
E’ uno degli intermezzi del primo Settecento che meglio rappresenta la prima fase del teatro comico: due brevi scene (che originariamente si alternavano agli atti dell’opera seria), in cui due personaggi tipici della Commedia dell’Arte trovano una perfetta realizzazione scenica. Uberto, un ricco e attempato signore, e Serpina, servetta giovane e furba. Come il titolo stesso predice, la “serva” diventerà “padrona” in meno di un’ora di scena non senza robusti litigi, momenti di seduzione, travestimenti… il tutto sempre all’insegna di un umorismo garbato e di una musica vivacissima.
- Musica di Giovan Battista Pergolesi, “La serva padrona“
IL ROMANTICISMO MUSICALE
Il rapporto tra parola e musica, musica assoluta, musica a programma
Percorso I: Il Romanticismo musicale tedesco
Le risposte dei più importanti pensatori, filosofi e compositori del Romanticismo alle domande sul valore conoscitivo dell’arte portarono ad una rivalutazione della Musica. Dai primi anni dell’Ottocento si assiste ad un’attenta riflessione sul rapporto che intercorre tra parola e musica, passando dalle dichiarazioni di a-semanticità di Kant fino ad arrivare all’arte intesa come organo privilegiato della filosofia, al primato del suono puro e dell’intuizione.
- Musiche di F. Schubert, “Lieder su testi di Goethe“; Liszt-Schubert, “Lieder” (trascrizioni); R. Schumann, “Lieder su testi di Goethe“; F. Mendelssohn, “Romanze senza parole“; F. Chopin, “Scherzo n.2, Improvviso op. 66“
- Riferimenti filosofici: Kant, “Critica del giudizio“; Hegel, “Fenomenologia dello spirito“, “Lezioni di estetica“;
- Scritti di estetica musicale: Schumann, Mendelssohn, Hanslick
- Riferimenti poetici: Novalis; Schiller
Percorso L: Francia tra simbolismo, impressionismo e modernismo. L’arte come evocazione e decifrazione
Parigi, a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento, diventa il centro di alcune delle più interessanti tendenze artistiche e intellettuali assorbendo l’eredità romantica e preparando le basi per le grandi esperienze delle avanguardie storiche. Il decadentismo e il simbolismo ci offrono una nuova visione del mondo attraverso nuove vie di accesso alla conoscenza: il linguaggio artistico nasce dalla riflessione tra l’opera d’arte e il suo fruitore. Tematiche trattate attraverso l’analisi di affascinanti compositori che gravitavano attorno a Parigi in quegli anni: primo fra tutti Claude Debussy con la sua adesione all’estetica impressionista e simbolista, ma anche il bohemien Erik Satie e il modernismo di Maurice Ravel.
- Musiche per voce e pianoforte di: Debussy, “Suite Bergamasque“, “Clair de Lune” per pianoforte solo, “Preludes” per pianoforte solo, “Poémes de Baudelaire“, “Mélodies de Verlain” (1891); Satie, “Poemes d’amour” (testo dello stesso Satie), “Mélodies sans paroles“; Ravel, “Poèmes de Stéphane Mallarmé” (1913)
- Riferimenti pittorici: Monet, Ciclo delle cattedrali di Rouen e delle ninfee
- Riferimenti poetici: Baudelaire, “Corrispondenze“; Verlaine, “Arte poetica“
Percorso N: L’inizio del Romanticismo musicale in Italia. Giuseppe Verdi
Attraverso le composizioni per voce e pianoforte del giovane Verdi possiamo rivivere il clima dei salotti culturali dell’epoca, la traduzione dei grandi autori tedeschi in italiano, del romanticismo a “tinte fosche” dei canti di Ossian, rivivere in questi “quadretti” musicali gli stereotipi di quegli anni per scoprire che sono rimasti anche oggi: l’Esule, il Poveretto, l’Abbandonata, la Zingara, il Soldato. Alcune di queste pagine contengono per le nostre orecchie i germi dei futuri capolavori.
- Musiche: Romanze da camera di Giuseppe Verdi, “Brindisi“, “Seduzione“, “la Zingara“, “Ave Maria“
IL NOVECENTO
Percorso M: Mi Gran Tango. La musica dei migranti
Il tema dell’immigrazione italiana in Argentina agli inizi del XX secolo si intreccia strettamente con la nascita del tango, forma d’arte completa che coinvolge poesia, danza e musica in egual misura, come fa la città di Buenos Aires con le diverse culture che la abitano. Tre artisti veneti, emigrati in Argentina, divennero importanti esponenti di questo genere musicale: Mario Battistella (nato a Monteforte d’Alpone nel 1893), Manlio Francia (nato a Venezia nel 1902), Josè Bragato (nato a Udine nel 1915).
- Riferimenti poetico-musicali: Josè Bragato, “Milontan”, “Impresionista”, “Vanguardista”; Manlio Francia, “Black dane”, “Luis Maria”; Mario Battistella, “Cuartito azul”, “Pinta Brava”, “Melodia de arrabal”, “Fin de fiesta”.
- Riferimenti storici: l’emigrazione italiana in America Latina a cavallo tra il XIX e il XX secolo; i fenomeni migratori di ieri e di oggi con risvolti economici e sociali
- Riferimenti letterari e linguistici: la poesia popolare e le sue tematiche; l’ibridazione delle lingue nei testi del tango come nuova identità culturale
Con la collaborazione del gruppo di tango Alma Migrante
Percorso N: New York. Il Modernismo tra avanguardia e la nascita della musica leggera
All’inizio del Novecento l’America è ancora e più che mai il “Nuovo mondo”: terra di opportunità, dove la musica coltiva le strade più diverse. Percorso che va dall’avanguardia di Aaron Copland e Samuel Barber, passando per i grandi compositori di songs sospesi tra musica colta e jazz come George Gershwin, Cole Porter e Kurt Weill, per arrivare infine al musical di Leonard Bernstein e Lloyd Webber, senza dimenticare però il classico John Kander. Il ritratto multiforme di quel crogiolo di culture che è la città di New York, diventa in questo percorso un caleidoscopio di tematiche ed estetiche che permettono in un breve arco di tempo di abbracciare diversi generi musicali.
- Musiche di George Gershwin (1898-1937); Cole Porter (1891-19649; Kurt Weill (1900-1950); Aaron Copland (1900-1990), “Twelve Poems of Emily Dickinson; Samuel Barber (1910-1981)
- Riferimenti poetici: Emily Dickinson, James Joyce, Thomas Stearns Elliot
META/OPERA
L’opera a scuola
L’opera lirica ridotta, adattata, spiegata. Dopo una breve introduzione all’opera e al contesto storico-culturale in cui nacque, con l’aiuto di appositi materiali didattici (estratti dal libretto, brevi saggi tematici), si proporrà una versione canto-piano dell’opera, della durata complessiva di un’ora e mezza. Al termine dell’esecuzione si tratterà dei significati profondi dell’opera trattata anche a partire dalle sollecitazioni degli studenti.
Percorso O: Alla scoperta dell’opera comica
Così fan tutte di W. A. Mozart
Così fan tutte è l’ultima opera della trilogia di Mozart e Da Ponte, l’opera più ambigua, discussa, irriverente e moderna nel suo cinismo. Due giovani ufficiali scommettono sulla fedeltà delle loro fidanzate con il loro amico Don Alfonso. Per mettere alla prova le loro belle, fingono di partire per la guerra e invece ricompaiono travestiti a mettere alla prova le loro fidanzate. L’opera è un perfetto meccanismo ad orologeria dove la simmetria dei personaggi accentua anzi il carattere farsesco e straniante che lascia al pubblico la domanda cruciale su che cosa sia realmente l’amore.
Il Barbiere di Siviglia di G. Rossini
Il Barbiere di Siviglia è un condensato delle migliori musiche composte dal grande Rossini, che con poche pennellate di grande vivacità musicale caratterizza i suoi personaggi in modo indimenticabile. Si tratta del Conte d’Almaviva travestito da povero studente e innamorato di Rosina, di Bartolo, suo tutore ma pronto a sposarla per ragioni di interesse, di Basilio, maestro di musica pronto ad aiutarlo ma soprattutto di Figaro, factotum in grado con l’astuzia di far trionfare l’amore. In questi personaggi rivive l’antica tradizione italiana della commedia dell’arte, qui giunta forse al suo dorato tramonto.
L’Elisir d’amore di G. Donizetti
L’Elisir d’amore è una delle opere più celebri di Donizetti per la sua capacità di tenere insieme la gloriosa tradizione del teatro comico con quella del dramma sentimentale in un genere ibrido: la “comédie larmoyante”, ossia l’opera semi-seria di estrazione borghese dove il sentimento diventa veicolo di edificazione morale tenendosi ben lontano dai toni della tragedia romantica. Da un lato Dulcamara ci ricorda con la sua cialtroneria la forza antica delle fake-news in un registro schiettamente comico. D’altra parte i protagonisti Nemorino e Adina si presentano con un volto sempre più umano e malinconico.
Percorso P: L’opera verso il Verismo
La Traviata di G. Verdi
La Traviata è un’opera estremamente innovativa, libera dei consueti sfondi storici, è un vero e proprio dramma borghese sulla scorta di “La dame aux camélias” di Dumas. La vicenda, di ambientazione contemporanea, si sviluppa mettendo in primo piano i sentimenti dei personaggi con grande realismo tra cui in primo luogo Violetta, perseguitata dalla sorte, debole e socialmente emarginata, secondo un’idea che diventerà cardine nel verismo di fine Ottocento. Si tratta di una nuova forma di eroismo, un eroismo privato che Verdi riesce a mettere in musica usando tutte le risorse del canto dal virtuosismo al declamato della recitazione, ampliando l’espressività operistica sul terreno dell’imitazione della realtà.
Cavalleria Rusticana di P. Mascagni
La Cavalleria Rusticana è l’esempio più famoso di opera verista dove la novella di Giovanni Verga trova puntuale espressione. In realtà la musica di grande espressività romantica di Mascagni conferisce alla vicenda estremamente semplice una forza dei sentimenti cui l’originale letterario appena accennava. Le pagine melodiche come il brindisi di Turiddu, la cavatina di Compare Alfio o lo stornello di Lola si alternano a pagine di alta densità drammatica come il litigio con Santuzza che sfocia nella “Mala pasqua”, il punto dove il canto strozzato si fa maledizione che si avvera, premonizione di morte come verrà annunciato a breve dal grido “Hanno ammazzato compare Turiddu!”.
Madama Butterfly di G. Puccini
Madama Butterfly è un’opera del primo Novecento dove si possono trovare in ugual misura il gusto per l’esotico e il dramma borghese, ambedue con un’attentissima analisi da parte di Puccini delle più lievi sfumature dei personaggi e dell’ambiente. Sembra che la vicenda di Pinkerton e Cio-cio-san sia realmente accaduta, e ricostruita dall’abile lavoro dei poeti Illica e Giacosa. La poetica delle “piccole cose” dei crepuscolari si trova qui unita a motivi popolari giapponesi, passando per citazioni dell’inno nazionale americano oltre che melodie di grande intensità emotiva che descrivono l’amore con il senso profondo dell’ “attesa”, per poi consumarsi nella tragica consapevolezza dell’abbandono.